sabato 11 maggio 2013

CeForMeG... Abbiamo toccato un tasto dolente?

SMI LAZIO è stato diffidato per aver pubblicato sul suo sito e sui canali di informazione la lettera della dr.ssa Patrizi sul Ceformeg.La lettera è stata pubblicata perchè chiaramente SMI ne condivide i contenuti. Ricordiamo che la nostra Costituzione sancisce la libertà di pensiero, di parola, di critica, nonchè la libertà di stampa. Nulla di offensivo o lesivo della dignità di alcuno era contenuto nella lettera che ci è valsa la diffida. Se questa diffida aveva lo scopo di intimidirci, ha sortito l'effetto contrario. Sarà nostra cura informare sempre i colleghi sulle vicende che li riguardano e qualora ci fossero disponibili delle risorse ci batteremo affinchè vengano finalizzate al ristoro della categoria tutta.

INTOLLERABILE ED INGIUSTIFICATA
Giunge solo oggi, sotto i nostri occhi sconcertati una DIFFIDA ,che per raccomandata AR , il Presidente Ceformeg, quadro sindacale Fimmg Lazio ci ha fatto pervenire e che Fimmg Lazio ha pubblicato sul suo sito. Tutto perché la nostra responsabile della formazione, nonché membro dell’ordine dei medici e odontoiatri di Roma e provincia, ha voluto dichiarare la posizione SMI in merito al CenForMeG pubblicandola sul nostro sito internet. Dal 2006, momento della  nascita del Centro della Formazione Regionale, abbiamo sempre sostenuto che non era necessario un “carrozzone” tanto opulento,a cui stornare una quota importante della massa salariale dei MMG, per garantire la formazione ai medici stessi e che sarebbe stato sufficiente un gruppo di lavoro regionale costituito da funzionari regionali ed un solo membro per ognuna delle società scientifiche che negli ultimi anni avevano prodotto eventi ECM per la medicina generale.
Oggi, in questa situazioni di crisi economica, che coinvolge fortemente tutta la categoria, il fatto che membri della Fimmg  Lazio possano iniziare una vertenza legale contro una regione commissariata e con un grosso deficit economico ci è parso paradossale. Infatti, a nostro avviso, sarebbe stato opportuno che Fimmg  Lazio avesse fatto una causa proponendo di investire quegli emolumenti dovuti e non percepiti ,per ristorare i medici di assistenza Primaria  che di fatto si sono dovuti pagare di tasca loro l’informatizzazione relativa all’assolvimento degli obblighi sulla ricetta elettronica;
 oppure riaprire i tetti per l’assunzione di personale di studio;
o ancora mettere a bando le circa 400 zone carenti di  continuità assistenziale  nel  rispetto della pianta organica prevista dall’ACN e AIR, per dare risposta anche ai giovani medici e all’utenza;
o sulla medicina dei servizi creando un sistema già visto della medicina d’iniziativa per cercare di riaprire il circuito della medicina generale anche ai giovani medici che oggi non riescono ad essere inseriti nel mondo del lavoro!
Invece un collega, ripeto, quadro FIMMG, invia una DIFFIDA allo SMI intimando azioni legali se si fosse proseguito  su questa linea.
Bene, prendo atto come vice segretario regionale, che  FIMMG predilige interessi di alcuni rispetto a quelli della categoria enon è comprensibile, e da qui  a farne una battaglia sindacale pubblicizzando la richiesta di una cifra di 32 milioni di euro rispetto alla situazione in cui si trovano i medici del nostro SSR mi è sembra oggettivante eccessivo se non grottesco!
Detto ciò mi auguro di ricevere a breve una rettifica delle diffida inviataci per poter serenamente iniziare una battaglia sui reali problemi dei medici della nostra regione altrimenti ci vedremo costretti ad un risposta idonea per raccomandata con AR.

Paolo Marotta